3.4.1. Trieste, Città per lo sport

L’anima sportiva della città di Trieste è parte integrante del suo DNA, un DNA che tocca trasversalmente tutta la società civile, dai bambini agli anziani, senza distinzioni di genere.

In una città del futuro, dove molte attività potranno essere svolte da remoto, digitalmente, senza uscire da casa, lo sport resterà un elemento bisognoso di spazi dedicati.

Un progetto che desideriamo mettere a cuore di chi amministrerà in futuro la città consiste nell’attrezzare delle aree per aumentare gli spazi riservati alle diverse discipline sportive, creando anche – ispirandosi alle buone prassi attuate da altre metropoli italiane ed estere – una Cittadella dello Sport con la riqualificazione di aree inutilizzate.

Un’ipotesi, che già in passato è stata lodevolmente affacciata, è collocarla presso il terrapieno di Barcola, ma nulla vieta di pensare che essa possa essere localizzata nel quartiere vocato alla socializzazione cui abbiamo fatto cenno all’inizio, parlando di porto.

Un progetto di questo tipo può costituire un’opportunità sostenibile per aumentare l’attrattività di Trieste sia come meta turistica che quale città ideale dove vivere.

3.4.2. Trieste, Città della Musica

Trieste, anche grazie alla presenza del proprio Conservatorio, vanta un fortissimo legame con la musica classica.

Il vasto patrimonio artistico su cui poggia tale legame spazia dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, teatro di produzione oltreché di esecuzione, a realtà che vantano una grande tradizione nella realizzazione di concerti, prima tra le quali la Società dei Concerti di Trieste, istituzione operante nel settore della musica da camera tra le più importanti d’Italia, che da oltre novant’anni attrae nella nostra città gli artisti più acclamati del panorama cameristico internazionale.

Attorno a queste istituzioni esiste una costellazione di altre realtà (Chamber Music, Wunderkammer, Lumen Harmonicum, per citarne alcune) che rendono viva e plurale l’offerta musicale cittadina.

Non meno vivace è il contesto jazzistico, con una vasta platea di competenti fruitori.

Occorre tuttavia prendere atto che la nostra città non dispone di un adeguato spazio dedicato all’ascolto della musica da camera e della musica jazz, mancanza non priva di conseguenze sulla qualità della programmazione.

L’amministrazione comunale va dunque stimolata a valorizzare uno spazio esistente (si pensi alla Sala Tripcovich o all’Auditorium della Questura), rendendolo nuovamente fruibile, o a realizzarne uno nuovo, l’auditorium per la esclusiva fruizione della musica classica e al jazz, e a favorire la costituzione di una Fondazione deputata alla sua gestione.

Ciò beneficerebbe non solo la vasta platea dei fruitori di tali generi musicali, ma arricchirebbe l’offerta turistica della nostra città, con ricadute immediate sull’economia cittadina.