La riunione indetta ieri da Trieste2030, effettuata su zoom e aperta a soci e simpatizzanti, è stata oggetto di intrusione da parte di hacker che l’hanno gravemente disturbata con bestemmie, insolenze personali, volgarità e rumori irridenti, forzandone l’interruzione.
Si trattava di persone preparate, come dimostrato dal fatto che dopo esser state escluse dalla stanza e nonostante il fatto che tutti i partecipanti fossero stati silenziati, sono state in grado di continuare a disturbare.
L’attività di Trieste2030, avendo finalità politica, è per antonomasia aperta a tutti. Il distanziamento sociale ci impedisce di incontrarci in presenza in luoghi pubblici e il solo possibile surrogato sono le piattaforme virtuali. Negli uni come nelle altre vale la stessa regola: le nostre porte sono aperte per l’ascolto e il dialogo con chi desidera contribuire alla crescita della nostra comunità.
Siamo dunque indifesi di fronte alla violenza, poco o nulla possiamo nei riguardi di persone malintenzionate. Ma quel poco – di cui crediamo di essere debitori nei confronti delle nostre coscienze, che ci esortano all’impegno – lo faremo: continueremo a tenere aperte le nostre porte!